Tra le pagine della storia – Il Re a cavallo di un’ochetta

Cam ye o’er frae France?

Cam ye down by Lunnon?

Saw ye Geordie Whelps

and his bonny woman?

Were ye at the place

ca’d the Kittle Housie?Cam ye o’er frae France

Saw ye Geordie’s grace

riding on a goosie

Sei venuto dalla Francia? Sei venuto da Londra? Hai visto

Giorgio e la sua donnina? E la sua volubile casetta? Hai visto sua grazia Giorgio a cavallo di un’ochetta?

Questo è il  verso di una delle primissime ballate giacobite scritte contro Giorgio I di Hannover e la sua casata. Composta nei primi anni del regno Hannover, si può dire che questa canzone racchiuda in poche strofe la storia di questa particolarissima famiglia reale.

Ma chi erano gli Hannover? E perchè gli Stuart volevano a tutti costi il loro trono?

Per capirlo, occorre fare un passo indietro. (Molti, in realtà!)

La successione al trono inglese era diventata burrascosa già da diversi decenni. Una confusione che traeva la sua origine dallo scisma di Enrico VIII. L‘Inghilterra protestante divenne una nemica per molte delle nazioni europee cattoliche, spalleggiate dal Papato. Una pecora nera che andava riportata nel gregge.

Ma il vero problema fu l’estinguersi, nel corso degli anni, di diverse casate regnanti a causa di mancanza di eredi.

Prima tra tutti, Elisabetta I, che, morta nubile e senza figli, fu costretta a passare il trono a Giacomo Stuart, figlio proprio di quella Maria Stuart che la regina Tudor aveva fatto giustiziare. 

 Ma è Carlo I, figlio ed erede di Giacomo, a essere l’involontario creatore dei due rami Stuart destinati a combattere tra di loro fino all’epilogo di Culloden nel 1746

Come ci è riuscito? Semplice, facendosi tagliare la testa!

Carlo I s’inimicò così tanto il Parlamento e la nobiltà inglese, che finì con il farsi giustiziare per tradimento!

Il suo primo genito, Carlo II andò in esilio, come tutto il resto della famiglia reale, compreso suo fratello Giacomo. E se Carlo passò i suoi anni a tentare di sconfiggere Olivier Cromwell per ritornare in Inghilterra, suo fratello Giacomo finì con l’avvicinarsi al cattolicesimo per poi convertirsi.

Quando il fratello, dopo aver riguadagnato la corona e dopo aver regnato e riportato la monarchia inglese ai fasti di un tempo, morì senza eredi legittimi (ne aveva una dozzina di illeggitimi!) fu proprio Giacomo a ereditare la corona, con risultati disastrosi.

Tentò di riportare l’Inghilterra verso il cattolicesimo, ottenendo solo di farsi esiliare in malo modo. 

Le sue figlie morirono entrambi senza eredi e così il Parlamento decise di nominare successori antichi eredi di un ramo Stuart. La casata di Brunswick-Lüneburg, che governavano Hannover, in Germania.

Erano perfetti, visto la loro incrollabile fede protestante, ma erano anche stranieri.

E Giorgio Ludovico si dimostrò un personaggio piuttosto ostico per gli inglesi. Non parlava la lingua del regno chiamato a governare, cavalcava male, non amava cacciare, e al posto di una regina, portò con sé non una, ma ben due amanti.

L’ascesa al trono degli Hannover inasprì l’odio di coloro che parteggiavano per l’erede di Giacomo, il re esiliato. E i Giacobiti presero il sopravvento.

Due rivolte armate in Scozia, diversi complotti, un crack finaziario, ma Giorgio, riuscì a rimanere in sella, dando vita a una dinastia i cui eredi governano ancora oggi. (Elisabetta II è una discendente degli Hannover)

Tornando alla ballata iniziale, i versi prendono di mira la vita privata del re, le amanti, l’esilio per adulterio della moglie Sofia, e nella seconda strofa, s’insinua che Augusto figlio di Giorgio, sia in realtà stato concepito con l’amante di Sofia.

Questa teoria fu uno dei cavalli di battaglia della fazione Giacobita, che tuttavia uscì perdente dallo scontro che aveva intrapreso.

Fu proprio sotto il regno di Agusto che ogni tentativo di rivolta da parte degli Stuart venne annegato nel sangue con la battaglia di Culloden.

E così, nonostante L’ochetta che cavalcava, ovvera Melusine, la sua amante ufficiale da più di trent’anni, il goffo, rozzo straniero Giorgio, riuscì dove i predecessori fallirono.

Assicurò all’Inghilterra oltre trecento anni di regno stabile e duraturo!

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